Se hai un elettrodomestico rotto e non vuoi spendere soldi per sostituirlo, scopri il bonus che ti salva la vita e il portafoglio
In casa non c’è mai pace: quando sembra che tutto funzioni e che sia un periodo economicamente positivo, puntualmente c’è qualcosa che si rompe e che richiede assistenza e, di conseguenza, spese non indifferenti. Se anche tu ti trovi in questa situazione e ormai hai accumulato elettrodomestici non più funzionanti da sostituire definitivamente, ecco qual è l’occasione che fa per te: c’è un bonus dedicato.
Cambiare un elettrodomestico non è affatto economico, oggi come oggi. Sebbene per alcuni possiamo farne a meno, anche solo per un determinato periodo, altri invece sono veramente essenziali e, non appena si rompono, ci impongono di correre in negozio ad acquistarne un altro. Pensiamo alla lavatrice, ad esempio, elemento essenziale di ogni casa e di ogni famiglia: ecco il bonus che ti permetterà di sostituirla senza pensieri.
Anche per il 2024 sarà in vigore il Bonus Mobili ed Elettrodomestici. Introdotto dal decreto legge n.63/2013, quest’anno vive qualche cambiamento rispetto alle formulazioni degli anni precedenti. Si riduce infatti il tetto di spesa massimo su cui si calcola la detrazione Irpef che, da 8mila euro, quest’anno scende a 5mila euro, comprensivi di spese di montaggio e di trasporto. Di fatto, consiste in una detrazione del 50% applicabile alle spese che vengono sostenute per acquistare grandi elettrodomestici ed arredi per un immobile in ristrutturazione.
Gli acquisti vanno fatti entro il 31 dicembre 2024 ma la ristrutturazione edilizia deve essere stata avviata dopo il 1° gennaio 2023, ma comunque prima della data d’acquisto dei mobili o degli elettrodomestici. I pagamenti, inoltre, devono essere stati eseguiti con metodi tracciabili come bonifici parlanti o carte di credito e di debito. Per quanto riguarda la detrazione, questa viene ripartita in 10 quote annuali di pari valore.
Possono richiedere il Bonus Mobili ed Elettrodomestici tutte le persone che rispettano i requisiti appena specificati e non c’è alcun limite ISEE. Le ristrutturazioni che valgono sono il restauro e il risanamento conservativo, la ristrutturazione su parti comuni di edifici residenziali o singole unità abitative, interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria e interventi finalizzati all’uso di fonti rinnovabili o sulla caldaia.
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