Nuovo titolo in uscita per Tomb Raider, saga senza tempo, che a fine anni novanta rischiò di essere superata.
Se c’è una saga che può essere presa d’esempio per raccontare gli sviluppi del processo tecnologico, applicato anche ai videogiochi, quella è senza dubbio la saga di Tomb Raider, serie di videogiochi prodotti dalla Square Enix per la prima volta nel 1996. Il primo gioco è stato distribuito per computer, che nel corso degli anni è diventato un autentico cult.
Ancora oggi è infatti possibile indossare i panni di Lara Croft facendolo attraverso una grafica ultra migliorata, il prossimo titolo uscirà il 14 febbraio e i videogiocatori di tutto il mondo non stanno già nella pelle. Chissà a quali prove sarà ora sottoposta la loro beniamina. La stessa che nel corso degli anni ha dato vita a tantissimi capitoli e ad altrettante imitazioni.
Non tutte sono andate a buon fine, anzi, ce ne sono diversi che ancora oggi vengono ricordate per la loro bruttezza. A testimonianza del fatto che di Lara Croft ne esiste solamente una, forse due se si conta l’interpretazione di Angelina Jolie al cinema, ed è meglio diffidare dalle imitazioni. Se avete giocato a questo titolo forse lo avete rimosso come meccanismo di autodifesa, altrimenti è probabile che ancora oggi abbiate gli incubi.
Quando ci cerca di emulare un prodotto di così grande successo come Tomb Raider, il rischio di realizzare un fiasco è molto alto. Ne sa qualcosa la Mucky Foot Production che nel 1999, tre anni dopo il lancio dell’idea originale, provò a creare una sua personalissima eroina dal nome D’arci Stern, la prima protagonista di colore per un videogame, il cui compito era quello di collaborare con il dipartimento di polizia locale per ostacolare una pericolosa banda criminale armata delle peggiori intenzioni.
Il gioco inizialmente riscosse dei pareri perlopiù positivi, peccato che fu proprio il cambio di piattaforma a costargli caro. Dopo che il pubblico lo aveva considerato un buon passatempo da pc, con l’avvento delle altre console come la PlayStation, il giudizio da parte del pubblico è nettamente cambiato e questo ha finito per tarpare le ali ad Urban Chaos, questo era il nome del videogioco, che ha così lasciato campo libero all’idea originale di Tomb Rider.
Giusto un anno di vita per questo videogame che è tornato in auge appena qualche anno fa: era il 2017 quando alcuni utenti decisero di far girare una chiave digitale che permetteva di rispolverare questo cult di fine anni novanta. Anche se non ha avuto successo, Urban Chaos ha scritto una pagina importante del settore videoludico dello scorso millennio.
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