Carlo Conti racconta della battaglia persa contro il tumore, quel dolore che nonostante tutto non smette mai di fare male. Rivelazione da brividi.
Non ha certamente bisogno di presentazioni, Carlo Conti, il noto conduttore di Rai Uno che Sabato scorso è tornato in prima serata con la nuova edizione di Tali e Quali show, il programma che è a tutti gli effetti uno spin-off della versione dedicata ai vip e che ha le stesse regole, solo con personaggi comuni.
Ebbene, il motivo che però lo riporta al centro dell’attenzione ha a che fare con qualcosa di profondamente privato che fa parte del suo passato ma anche della sua vita e della sua storia: un dolore che nonostante il passare del tempo non smette mai di fare male, gli ha cambiato la vita.
Lui ha perso il padre quando aveva solo diciotto mesi per via di una malattia che non gli ha lasciato scampo e che non gli ha permesso nemmeno di conoscerlo: il racconto del conduttore è davvero da brividi.
Carlo Conti: “Mio babbo è morto che avevo 18 mesi”
Proprio cosi, ne parla raramente Carlo Conti, il dolore del presentatore nonostante gli anni che sono passati è sempre vivo dentro di lui e forse anche per questo fa affidamento alla sua grande riservatezza così da evitare di toccare il discorso troppo spesso, eppure le sue parole sono da brividi.
“Sono un privilegiato, non mi lamento… Ho pensato che se questa cosa fosse successa 50 anni fa, mi sarei trovato in una situazione difficile: mia mamma era sola, perché mio babbo è morto quando avevo 18 mesi, e vivevamo in un piccolo bilocale in affitto” ha ammesso nella sua intervista per Oggi parlando di come sia riuscito a raggiungere tutti gli obiettivi che si era prefissato grazie alla madre che per tutta la vita gli ha fatto anche da padre e ancora: “Lei si dava da fare, con mille lavori e in una situazione del genere non avrebbe avuto i soldi per andare avanti. Pensando a questo, mi rendo conto di quante famiglie oggi si trovano in difficoltà e vanno aiutate”.
Insomma davvero un passato diverso da quello che ci possiamo immaginare è quello di Carlo Conti che ha ammesso di come anche per la madre non sia stato facile crescere un figlio da sola specialmente per via della condizioni economiche che non sono mai state delle migliori.