Vaccino spray anti-Covid, indicazioni importanti dai risultati dei test sugli animali

La somministrazione avviene sotto forma di aerosol a polvere secca. Lo studio su Nature

 

Una nuova arma contro il Covid-19. Si tratta di un vaccino inalabile che ha l’obiettivo di stimolare una risposta immunitaria nelle vie respiratorie, fornendo una protezione diretta contro l’infezione da SARS-CoV-2. Secondo la ricerca pubblicata su Nature, il vaccino spray ha dimostrato di indurre una forte risposta immunitaria nelle cavità nasali e polmonari dei topi, criceti e primati.

L’utilizzo di vaccino inalabile potrebbe rappresentare anche un’alternativa più conveniente e pratica rispetto ai vaccini tradizionali somministrati per via intramuscolare. Sviluppato sotto forma di aerosol a polvere secca, infatti, tale vaccino può essere facilmente conservato e distribuito, riducendo i costi logistici e semplificando la somministrazione.

Il vaccino, sviluppato dal team di ricerca guidato da Guanghui Ma dell’Accademia delle Scienze Cinese di Beijing, contiene una proteina batterica non tossica chiamata CTB, che è stata modificata per mostrare l’antigene del dominio di legame del recettore del SARS-CoV-2.

Le microcapsule che contengono il vaccino sono sufficientemente piccole da penetrare e depositarsi in profondità nei polmoni. È stata anche creata una versione “mosaico” del vaccino, che include sia ceppi ancestrali che la variante Omicron, al fine di testarne l’efficacia contro diverse varianti.
Dopo una singola dose, il vaccino è stato efficacemente consegnato nei tessuti mucosi dei polmoni, ha mostrato un rilascio controllato dell’antigene e una corretta assunzione da parte delle cellule presentanti l’antigene. Inoltre, ha indotto un aumento a lungo termine nella produzione di IgG e immunoglobuline A (IgA) in topi, criceti e primati non umani, fornendo una protezione efficace contro l’infezione da SARS-CoV-2.

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La versione “mosaico” ha ampliato la portata della risposta anticorpale, suggerendo un’efficacia contro diverse varianti circolanti. Inoltre, la polvere del vaccino è rimasta stabile a temperatura ambiente per un mese, riducendo potenzialmente i costi di stoccaggio e trasporto e rendendo il vaccino più accessibile.

La ricerca ha dimostrato che il vaccino nasale è in grado di innescare una risposta immunitaria più potente nelle vie aeree e nei polmoni rispetto alle iniezioni intramuscolari. E inoltre riduce significativamente l’infiammazione e la carica virale, oltre a prevenire la trasmissione aerea del virus. Secondo lo studio, l’approccio di utilizzare un vaccino nasale potrebbe rappresentare un importante passo avanti nella lotta contro le malattie respiratorie, non solo il Covid-19.

“Continuiamo a sentire parlare di nuove varianti e di nuove ondate di Covid-19 e, per prevenirle, abbiamo bisogno di un vaccino che sia facile da somministrare e possa prevenirne la trasmissione – ha spiegato Xiaoping Zhu, professore di medicina veterinaria all’UMD e tra gli autori principali dello studio -. Questo vaccino nasale previene la trasmissione del virus e può essere facilmente adattato a nuove varianti”. 
La tecnologia sviluppata dal team di Zhu sfrutta il meccanismo naturale del corpo per trasportare la proteina spike del virus nelle cellule delle vie aeree, stimolando una risposta immunitaria locale.

È importante sottolineare, però, che la ricerca condotta finora riguarda solo animali da laboratorio, e ulteriori studi saranno necessari per valutare l’efficacia e la sicurezza del vaccino inalabile negli esseri umani. Tuttavia, questi risultati preliminari aprono la strada a nuove possibilità nella lotta contro il Covid-19, offrendo la prospettiva di un vaccino che possa essere somministrato in modo più agevole e che miri direttamente alle vie respiratorie.