Violenza sulle donne, braccialetto elettronico “d’urgenza” per uno stalker. È il primo caso. Cos’è e come funziona

La misura disposta per un trentenne di Monza a pochi giorni dall’entrata in vigore del nuovo disegno di legge contro la violenza di genere

 

Il primo braccialetto elettronico “d’urgenza” sarà applicato a un trentenne brianzolo già condannato per stalking. La misura, prevista dal disegno di legge contro la violenza sulle donne approvato lo scorso novembre, è stata disposta ieri dal tribunale di Milano su proposta del questore di Monza.

Secondo il nuovo ddl, entrato in vigore il 9 dicembre, il divieto di avvicinamento alla persona offesa con applicazione del braccialetto elettronico può essere disposto in presenza dei soli “reati spia” o di “minacce”. In caso di manomissione, o di violazione del divieto di avvicinamento, l’uomo potrà essere arrestato anche fuori dai casi di flagranza di reato e rischia la reclusione da uno a cinque anni.

Il caso dello stalker brianzolo

Il trentenne, con diversi precedenti penali, non si rassegnava al rifiuto della ragazza con la quale c’era stata una breve relazione e aveva iniziato a perseguitarla. Dopo la denuncia della giovane, nell’aprile scorso l’uomo è stato ammonito dal questore ma non si è presentato ai colloqui con gli psicologi. Lo scorso settembre, dopo aver violato per l’ennesima volta il provvedimento, è stato arrestato in flagranza. Si era appostato, con la propria auto tappezzata di striscioni, alla fermata dell’autobus utilizzato dalla ragazza per andare a lavoro. Gli agenti lo hanno trovato in possesso di tre cacciavite. Condannato in primo grado a un anno e 6 mesi di reclusione, fino a pochi giorni fa l’uomo ha continuato a perseguitare la ragazza, raggiungendola al lavoro o nei locali che frequenta la sera con gli amici.

Cos’è il braccialetto elettronico

Il braccialetto elettronico è un dispositivo applicato al soggetto sottoposti agli arresti domiciliari o a un’altra misura cautelare alternativa al carcere o che si trovano in regime di semilibertà. Viene utilizzato anche come strumento di prevenzione di alcuni reati, come lo stalking e per contrastare il sovraffollamento delle carceri.

Serve a controllarne a distanza la posizione tramite segnale Gps. Non può essere rimosso per tutta la durata della misura, salvo i momenti della manutenzione specifica, e può essere tolto solo dall’autorità di pubblica sicurezza. Le spese per l’adozione del braccialetto elettronico sono a carico dello Stato. Il disegno di legge contro la violenza sulle donne prevede l’applicazione del dispositivo in presenza dei soli “reati spia” o di “minacce” e l’arresto anche fuori dai casi di flagranza di reato. Nel caso di manomissione del dispositivo e di violazione del divieto di avvicinamento, il ddl ha introdotto un’autonoma fattispecie di reato che prevede la reclusione da uno a cinque anni.

Scarpe rosse, simbolo della lotta ai femminicidi e alla violenza contro le donne
Foto | Pexeles / Nonmisvegliate – Newsby.it

Come funziona

In genere il braccialetto elettronico è indossato come una cavigliera, in modo da garantire la riservatezza di chi lo indossa. Di norma molto leggero, circa 200 grammi, è impermeabile e progettato per l’immersione fino a una profondità di 30 metri. È strutturato in modo da prevenire escoriazioni, anche perché non può essere rimosso, se non dall’autorità pubblica. Se si tenta di toglierlo da soli, suona l’allarme.

Gli arresti domiciliari

Il dispositivo rileva ogni infrazione e invia una notifica all’autorità giudiziaria. Nei casi di arresto domiciliare, i più frequenti, nell’abitazione in cui si sconta la pena viene installato un apparecchio, detto Unità di sorveglianza locale, che capta i segnali del braccialetto elettronico. Se il detenuto si allontana, o se tenta di allentare o danneggiare il braccialetto, scatta un allarme.

L’installazione del dispositivo è condizionato al consenso del destinatario della misura e in caso di rifiuto il giudice può disporre la custodia in carcere o imporre il cosiddetto obbligo di firma, ovvero deve presentarsi alle forze di Polizia con cadenza settimanale. L’autorizzazione deve essere espressa tramite atto scritto, forma richiesta per garantire la serietà dell’impegno assunto.

Stalking e divieto di avvicinamento

Il braccialetto elettronico può essere disposto per garantire il rispetto del divieto di non avvicinamento previsto dal codice di procedura penale per il reato di stalking: sono off limits nel raggio di 500 metri i luoghi di residenza, dimora, lavoro, vacanza, viaggio e ogni altro abitualmente frequentato dalla vittima.

I reati legati alla violenza domestica e alla violenza sulle donne e di genere, come il revenge porn sono i casi in cui più frequentemente viene applicato il dispositivo, insieme a fattispecie come ​furto semplice, truffa, appropriazione indebita, ricettazione, reati tributari, reati contro la pubblica amministrazione e reati legati alla droga.