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Videogames

Quali sono le console Nintendo che hanno venduto di più?

Scopriamo assieme quali sono stati gli hardware che hanno rimpinguato di più le casse di Nintendo, evitando la fine ingloriosa di flop come Wii U e Virtual Boy

Nel corso della sua storia nel mondo dei videogiochi, lunga ormai più di quarant’anni, Nintendo ha collezionato successi e fallimenti che, in un modo o nell’altro, hanno plasmato l’intera industria. Mentre alcune serie sono diventate storiche, per esempio The Legend of Zelda e Mario, altre non hanno brillato altrettanto, come lo sfortunato Kid Icarus (per quanto non si possa parlare di un flop, resta comunque una delle IP meno note della grande N) e Mother/Earthbound (saga di giochi di ruolo tanto bella quanto di nicchia).

Anche per quanto riguarda le console ci sono stati alti e bassi. Wii U, a causa di scelte di marketing e comunicazione sbagliate, non è riuscito a eguagliare il successo ottenuto dal suo predecessore e meno si parla del Virtual Boy, esperimento tanto coraggioso quanto azzardato, meglio è. Un altro esempio è il GameCube, console dotata di esclusive incredibili che però non è uscita con le ossa rotte dal confronto diretto con PlayStation 2, che in termini di varietà dei videogiochi disponibili e capacità multimediale ha incontrato di più i gusti di un’ampia fetta di pubblico.

Nella maggior parte dei casi, però, gli hardware dell’azienda di Kyoto hanno raggiunto vette incredibili, zittendo chi li dava per morti in partenza a causa dell’uso di componentistica all’avanguardia o di controller fin troppo lontani dalla comfort zone di molti videogiocatori. Andiamo a scoprire quali sono state le console Nintendo che hanno portato più soldi nelle casse della compagnia.

Nintendo DS, la rivoluzione con touch screen e due schermi

La console della grande N più venduta di sempre è una portatile e si chiama Nintendo DS. Dal 2004 a oggi, l’hardware con due schermi (uno dei quali touch screen) ha generato vendite per 154 milioni di unità (si tratta della seconda console più venduta di sempre dopo PlayStation 2). Questo successo dipende da molteplici fattori, tra cui le innovazioni portate dallo schermo sensibile al tocco, che in quel periodo era presente su un numero di device davvero limitato. La semplicità di utilizzo del sistema di controllo di vari videogiochi disponibili avvicinò al gaming persone che fino a quel momento non avevano mai preso (o quasi) un gamepad tra le mani.

Foto | Pixabay @WikimediaImages – Zak-site.com

Inoltre, il parco giochi sconfinato permise a chiunque di trovare dei titoli di proprio gradimento, tra esclusive Nintendo e giochi di terze parti. Videogiochi come “New Super Mario Bros.”, “Pokémon Versione Diamante/Perla/Platino”, “Nintendogs”, le saghe del Professor Layton e di Ace Attorney, “Mario Kart DS”, “Brain Training del Dr.Kawashima”, “Kingdom Hearts 358/2 Days” ecc. contribuirono senz’altro al successo della console. L’hardware, tra l’altro, era piuttosto facile da piratare e anche questo fattore ne spinse le vendite (accadde lo stesso per la primissima PlayStation).

Game Boy, la prima vera console portatile di Nintendo

Con buona pace dei Game & Watch, solo il Game Boy, uscito nel 1989, può essere considerata a pieno titolo la prima vera console portatile di Nintendo. Nonostante lo schermo privo di colori (almeno fino all’uscita della versione Color), l’hardware riuscì a conquistare una fetta di pubblico più importante rispetto al Game Gear di Sega, anche per merito delle quattro battere necessarie per l’alimentazione, due in meno rispetto a quelle pretese dalla rivale.

Il successo del Game Boy fu in buona parte trainato dai videogiochi dei Pokémon, che negli anni ’90 vissero un boom senza eguali. Altri titoli che spinsero le vendite furono “Tetris”, che tra l’altro nel primo periodo fu venduto in bundle con la console in ogni mercato diverso da quello giapponese, “Super Mario Land”, “Dr. Mario” e “The Legend of Zelda: Link’s Awakening”. Anche l’esistenza di vari accessori compatibili con la console, come la fotocamera o il cavetto da usare per collegare due Game Boy, contribuì all’immortalità dell’hardware.

In totale, il Game Boy ha venduto più di 118 milioni di unità (includendo anche le versioni Color, Light e Pocket).

Il terzo gradino del podio

A occupare l’ultimo gradino del podio rimasto libero c’è la console più recente dell’azienda di Kyoto, ossia Nintendo Switch, che finora ha venduto più di 111 milioni di unità. La natura ibrida dell’hardware, che può essere usato sia collegato alla televisione sia in modalità portatile, ha conquistato i videogiocatori, così come la qualità di molte delle esclusive proposte.

The Legend of Zelda: Breath of the Wild” e il suo sequel, “Tears of the Kingdom” hanno portato i videogiochi open world in direzioni finora inesplorate e “Super Mario Odyssey” ha fatto lo stesso nell’ambito dei platform 3D. Non sono mancate novità graditissime, come “Astral Chain”, “Octopath Traveler” e “ARMS”, oltre a importanti ritorni, tra cui “Super Mario Bros. Wonder”, “NEO The World Ends With You” e “New Pokémon Snap”. Ci sono stati anche dei piccoli passi avanti sul fronte dei servizi online, dove però Nintendo ha ancora ampi margini di miglioramento.

Al momento non sono disponibili informazioni ufficiali sulla prossima console alla quale Nintendo sta lavorando, ma sembra probabile che sarà annunciata nel corso del 2024. Dopotutto Switch è in circolazione da quasi sette anni (dal 2017) e il suo hardware inizia a fare fatica a stare dietro alle idee più selvagge dei game designer, come ben evidenziato dai cali di frame rate presenti in Tears of the Kingdom. Prevedere se la prossima console sarà un successo o meno è impossibile e tutto quel che possono fare i videogiocatori è godersi i titoli che usciranno e sperare in scelte di marketing e comunicazione oculate, per evitare un altro flop in stile Wii U.

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Alessandro Bolzani

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