Il colosso cinese della telefonia sbarca in Europa per la produzione dei suoi apparecchi, nonostante i rapporti controversi con diversi stati, soprattutto con quello in cui aprirà la sua sede
Huawei si appresta a sbarcare in Europa il prossimo anno: partiranno infatti nel 2024 i lavori per il primo stabilimento in Francia dedicato alla produzione di apparecchiature per le reti di telefonia mobile del colosso cinese.
Un investimento sul quale non tutti i governi del Vecchio Continente sono d’accordo considerato il ban in corso e i dubbi sulla sicurezza della tecnologia cinese.
Dove sorgerà lo stabilimento Huawei in Europa?
Secondo quanto riportano fonti attendibili, lo stabilimento sorgerà a Brumath, nei pressi di Strasburgo, e verrà inaugurato nel 2025, secondo quanto riportato da una fonte interna allo Stato francese.
Il piano di investimento relativo allo sbarco in Europa dell’azienda da 200 milioni di euro risalirebbe addirittura al 2020, ma il Covid ha portato Huawei a rimandare le operazioni a emergenza sanitaria conclusa.
Curioso come la Francia stessa avesse scoraggiato in passato l’adozione delle reti 5G di Huawei annunciando che le licenze in atto non sarebbero state rinnovate alla loro scadenza.
Cina in Europa: tra rischi e cooperazione
La mossa arriva mentre alcuni governi europei limitano o vietano l’uso di apparecchiature prodotte da Huawei e dalla cinese ZTE, citando problemi di sicurezza.
I leader europei stanno anche discutendo su come “de-rischiare” ma anche cooperare con la seconda economia mondiale. Difatti, la Cina è il terzo partner commerciale della Francia, dopo l’Unione Europea e gli Stati Uniti.
La fonte non ha fornito una tempistica su quando precisamente lo stabilimento di Brumath, vicino a Strasburgo, sarà operativo. Huawei non ha ancora risposto ad oggi a una richiesta di commento.
Il ban sulle apparecchiature 5G Huawei
Nel 2020, il governo francese ha comunicato agli operatori di telecomunicazioni che intendevano acquistare apparecchiature 5G di Huawei che non avrebbero potuto rinnovare le licenze per tali apparecchiature una volta scadute, eliminando di fatto Huawei dalle reti mobili.
Tuttavia, dopo un incontro con il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire a Pechino nel mese di luglio, il vicepremier cinese He Lifeng ha dichiarato che la Francia ha deciso di estendere le licenze 5G di Huawei in alcune città.
La Cina è un must commerciale
Quindi, autorizzando la costruzione della fabbrica vicino a Strasburgo, il governo francese vorrebbe consolidare i rapporti con la Cina.
La riapertura verso Pechino è stata definita formalmente la scorsa estate quando la Francia ha esteso le licenze sul 5G di Huawei in alcune città del Paese.
Il ban lasciava già molti dubbi
Del resto il ban stesso – quello originariamente imposto dagli USA – ha già mostrato le prime crepe. Una palese dimostrazione sta nel fatto che Huawei sia riuscita nell’intento di riportare sul mercato uno smartphone top di gamma 5G – Mate 60 e le sue relative varianti – eludendo di fatto tutti i divieti imposti dall’allora amministrazione Trump.
Secondo Bloomberg, la società di Ren Zhengfei sarebbe riuscita nel suo intento assumendo ex dipendenti del colosso olandese ASML e trasferendo contestualmente alcuni brevetti necessari per lo sviluppo – e l’utilizzo – della tecnologia.