Saltburn è un film che va visto non solo per la sua eccellente produzione e le performance straordinarie, ma anche per i quesiti che solleva.
Durante le scorse settimane di vacanza, i diversi servizi di streaming sono stati invasi da pellicole a tema natalizio come di consueto. Nei pomeriggi passati in famiglia, all’ombra dell’albero di Natale, capita spesso di scegliere uno di questi film per passare qualche ora davanti allo schermo. Tra i tanti nuovi titoli disponibili, però, chi ha scelto “Saltburn” si è ritrovato davanti un prodotto che definire particolare è un eufemismo.
Il film, che vede tra i protagonisti idoli delle nuove generazioni come Barry Keoghan e Jacob Elordi, è quanto di più lontano si possa immaginare rispetto a un tipico film natalizio. Anzi, per molti versi è stato definito addirittura “inquietante” da chi lo ha visto. E non per le numerose scene provocatorie o che rappresentavano delitti di vario tipo, quanto piuttosto per i temi controversi di cui l’intera pellicola voleva parlare. Temi che, peraltro, non sono apparsi chiari a molti spettatori: “Saltburn” presenta idee molte contraddittorie e colpi di scena che a prima vista possono sembrare senza senso.
Commedia romantica o tragedia? Saltburn mescola sapientemente generi ed emozioni
Senza addentrarci troppo e rischiare di rovinare il film a chi non lo ha ancora visto, ci limiteremo a dire che “Saltburn” segue la storia di Oliver Quick, introverso studente di Oxford che stringe un rapporto molto stretto con Felix Catton, personalità di grande successo nella scena sociale dell’università. Felix lo invita ben presto a passare del tempo nella sua villa fuori città, chiamata appunto “Saltburn” e abitata dai membri della sua eccentrica famiglia. Oliver, da ragazzo timido e remissivo, si farà strada tra varie situazioni controverse e conquisterà il favore dei membri più importanti della rinomata casata.
“Saltburn” si svolge attorno a un intreccio fatto di desiderio e ossessione, dove il protagonista, Oliver Quick, sviluppa un desiderio incontenibile per Felix Catton e tutto quello che lo circonda. La sceneggiatura di Emerald Fennell, già nota per la sua capacità di affrontare tematiche delicate con un linguaggio cinematografico incisivo e originale, porta lo spettatore a chiedersi continuamente se a muovere Oliver sia l’amore o l’ossessione per l’agio della classe sociale di Felix.
Saltburn è un film che difficilmente si inquadra in un solo genere. Partendo da una storia di amore e ossessione, si evolve in un thriller psicologico con sfumature di dramma familiare. Uno degli aspetti più intriganti di Saltburn è il suo trattamento delle tematiche relative alla classe sociale e alla ricchezza. Il film parla di questi argomenti ma non li approfondisce, lasciando allo spettatore il compito di trarre le proprie conclusioni.